Risolvere problemi di termo-elasticità con Scilab

Spesso si discute dei vantaggi e degli svantaggi dell’uso di software open source. In questo articolo pubblicato sulla newsletter n.2 2010 di EnginSoft ho voluto dare la mia opinione, con particolare riferimento ai prodotti usati nell’ambito della simulazione virtuale.

Esistono ottime ragioni per adottare software open source nelle aziende, soprattutto quelle piccole o con risorse economiche limitate, la dove la complessità dei problemi da risolvere non è eccessiva o dove non sono richieste prestazioni estreme del software.

Questo richiede ovviamente un importante cambio di mentalità da parte della dirigenza, che deve investire più sugli uomini e meno sul software.

Il problema preso in considerazione è quello della termo-elasticità, limitato a domini bidimensionali per semplicità: anche in questo caso è piuttosto semplice preparare delle funzioni Scilab e realizzare dei benchmark per mostrare la bontà dei risultati ottenuti, con tempi di calcolo praticamente trascurabili.

Nell’ultimo esempio proposto si prende in considerazione un contenitore in pressione e si svolge un’analisi termica instazionaria per calcolare la distribuzione di temperatura all’interno dello spessore, seguita poi da un’analisi di tipo meccanico, per stimare gli sforzi generati sulla struttura dai gradienti di temperatura e dagli altri carichi applicati.

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